Il lancio della nuova maglia della Juventus per la stagione 2018/2019 ha già creato le prime polemiche, diventate virali tra i social e divenuti oggetto di raccolta firme. Il punto della contestazione è il ritorno della toppa per l'applicazione dello sponsor Jeep, da ormai alcuni anni partner principale dei bianconeri. Se nell'annata passata il logo veniva applicato intagliato e bordato, ecco che quest'anno torna invece la odiata toppa nera con il logo del marchio in bianco. C'è chi si chiede se il simbolo della Juventus sia in realtà la lettera H formata dalla maglia assieme allo sponsor, chi invece imbastisce una raccolta firme per riportare l'applicazione dell'annata passata. E nel frattempo l'hashtag #notoppa diventa un trend.
La polemica ci sta, lo sponsor Jeep è oggettivamente applicato in modo quasi spartano, con una toppa che rovina l'intera maglia disegnata da adidas. Ma non è il primo caso, e in questo articolo ne vediamo alcuni esempi direttamente dal nostro campionato.
Le toppe degli sponsor sulla maglia del Napoli
Da un po' di anni tiene banco sulle maglie del Napoli l'applicazione degli sponsor Lete, e successivamente Garofalo e Kimbo. La maglia dei partenopei viene ogni anno puntualmente spezzata dal rosso della toppa del marchio della famosa acqua, e da un paio d'anni a questa parte unita addirittura alla toppa nera del marchio di pasta Garofalo (quest'anno invertito e applicato con toppa bianca). Kimbo non è da meno, nella parte sottostante al numero, con il logo disegnato in rosso che non può non applicarsi con una toppa bianca sottostante. Volta per volta diversi designer rilanciano sulle piattaforme social le foto delle stesse maglie con i loghi rappresentati in bianco, senza alcuno sfondo e nessuna toppa, e la maglia azzurra della società di De Laurentis risulta mille volte più gradevole. Ma c'è da mettersi l'animo in pace: il marchio Lete è studiato e registrato per avere lo sfondo rosso, così come Kimbo non ha altra applicazione che con il colore rosso.
Le toppe degli sponsor dell'Udinese
Da una squadra bianconera all'altra la situazione non è più allegra. L'Udinese di anno in anno ha presentato maglie interessanti, con disegni accattivanti per dare originalità ad una trama bianconera che non si potrebbe rappresentare altrimenti che con linee verticali. Le diverse maglie siamo stati in grado di rivederle anche nel match in cui la squadra di Udine è scesa in campo con 11 divise diverse, ma anche in questo caso tutte avevano lo stesso problema: le toppe degli sponsor. Nell'annata attuale i due main sponsor presenti sulla maglia friulana sono Dacia e Vortice, il primo applicato con una toppa blu mentre il secondo viene applicato con una toppa bianca e verde. Tutto questo su una maglia bianconera. Certo, è facile capire che i problemi su una combinazione cromatica a così alto contrasto siano tanti, difficilmente abbinabili ad uno sponsor applicato in monocolore come succede con Pirelli sulla maglia dell'Inter o Fly Emirates sulla maglia del Milan. Ma possibile che non esistano soluzioni in cui lo sponsor non rovini l'intero disegno della maglia?
I problemi principali sono dati sia dalla rappresentazione delle aziende nel proprio logo, sia da ciò che la società concede sulle proprie divise. Il primo è un problema insormontabile se non nelle scelte dei designer a cui vengono affidati gli studi dei loghi aziendali. Il marchio Lete non ha una sua rappresentazione con la sola scritta, il logo deve sempre apparire con lo sfondo rosso. Jeep invece già nell'anno passato, così come sulla prima maglia disegnata da adidas, veniva applicato indifferentemente in bianco o in nero, addirittura in blu sulla maglia away 2017/2018, segno del fatto che Jeep ha un logo utilizzabile in monocolore.
Quindi perché questa scelta sulla maglia della Juventus? E quando vedremo una maglia del Napoli senza una toppa rossa a distruggere la maglia azzurra?
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