La nazionale femminile di calcio firma la sesta vittoria consecutiva nelle qualificazioni al mondiale 2019 e allontana il Belgio dalla rincorsa alla prima posizione del girone. In un periodo storico in cui la nazionale maggiore maschile non ha raggiunto la qualificazione al mondiale di Russia, e dove il ranking ci vede dietro addirittura a Svizzera, Perù e Danimarca, le azzurre portano ancora alto il tricolore in ambito internazionale, ad evidenza di una primavera nel calcio femminile italiano.
La nazionale italiana femminile prima nel girone
Sono sei le partite giocate fin'ora nel girone di qualificazione dalla nazionale azzurra. Altrettante le vittorie contro le mal capitate Belgio, Portogallo, Moldavia e Romania, per un totale di 18 punti a 8 comode lunghezze dalla seconda. L'ultima vittoria martedì 10 aprile contro il Belgio, in un gremito stadio Paolo Mazza di Ferrara con oltre sette mila spettatori, con il risultato finale di 2-1. Tre punti arrivati in rimonta dopo la segnatura su calcio di rigore di Janice Cayman, grazie ai gol di Martina Rosucci a tre minuti dal duplice fischio e Cristiana Girelli nella ripresa. Cinque gol in sei partite per l'attaccante del Brescia, mentre è il primo gol in queste qualificazioni per Rosucci.
Calcio femminile italiano in crescita
Sebbene l'azzurro sia ancora lontano dal calcio femminile a stelle e strisce, e ancora indietro rispetto a Germania, Inghilterra e Francia, è rilevante vedere come l'Italia stia crescendo nonostante giocare in Serie A italiana non sia, ad oggi, giocare a livello professionistico. Una vergogna per gli addetti ai lavori, con atlete valide che preferiscono virare su un lavoro stabile piuttosto che spendere sacrifici e sforzi in uno sport che non tutela ancora la figura della donna. Ad ogni modo qualcosa si muove, con la Juventus che da quest'anno ha deciso di investire in una squadra femminile acquistando il titolo del Cuneo, costruendo una rosa che ha tante delle giocatrici della nostra nazionale. Un primo passo per innalzare il livello di un campionato che non ha ancora nulla a che vedere con leghe francesci o inglesi, dove si parla di calcio professionistico e dove le calciatrici vivono grazie allo stipendio delle società.
La Juventus come apripista alle società italiane
La Juventus ha dato un grande segnale. La società ha investito sulla squadra femminile, portando ad un livello economico superiore una società militante nella Serie A femminile, che fino all'anno passato era relegata a raccogliere le briciole. La Serie A italiana di calcio femminile nasce nel 1968, e in 49 anni sono ben 22 le squadre che hanno conquistato almeno un titolo nazionale, per un equilibrio che vede la Sassari Torres come la detentrice del maggior numero di scudetti, e la Fiorentina come la attuale detentrice del titolo 2016/2017. Il confronto con il resto d'Europa è impietoso per vari aspetti, basti vedere i risultati raggiunti dalle società italiane nella Champions League femminile dove mai nessuna è entrata fra le prime quattro. Allo stesso modo è normale, in quanto parliamo di competizioni professionistiche.
Il mondiale come opportunità
La qualificazione al mondiale di calcio femminile sarebbe la cosa migliore per dare la spinta definitiva. In un momento dove il calcio maschile nazionale annaspa in qualificazioni mancate e in partecipazioni internazionali tutt'altro che memorabili, sarebbe tanta l'attenzione probabilmente anche mediatica verso il calcio in rosa. Confrontarsi contro corazzate come gli Stati Uniti, la Germania o l'Australia renderà sia il merito alle nostre ragazze di aver raggiunto una competizione così prestigiosa, giocata solo due volte su sette edizioni giocate, sia giustizia ad un mondo ignorato e trattato ancora oggi come sport dilettantistico.
Abbiamo modo di ben sperare nel movimento femminile, e soprattutto nel mondiale che l'Italia maschile non ha raggiunto e che potrà dare gran rilevanza mediatica alla nazionale italiana in rosa.
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