I più nostalgici sono fortunati, la marca tedesca Reusch ci ha presentato un nuovo guanto da portiere, con tantissime tecnologie innovative che abbiamo visto negli ultimi modelli ma con un pizzico di storia, un tuffo nel passato per ricordare gli inizi di questa marca tanto importante e innovativa nel mondo dei guanti da portiere. È già da qualche anno che abbiamo visto come i guanti stessero cambiando, si stessero innovando e facendo un passo in avanti, ma se ci pensate è anche un tuffo nel passato. Si può notare come ci sia stata una grande evoluzione nella storia dei guanti, i primi guanti che si producevano erano molto leggeri, composti da pochi materiali che non andassero a fare un guanto troppo robusto e troppo spesso, successivamente solo durante i primi anni del 2000 si videro guanti spessi e robusti fino ad arrivare ad oggi, dove questi tipi di guanti sono quelli più usati ma è anche vero che poco a poco i guanti leggeri, creati con pochi materiali e di uno spessore inferiore stiano tornando di moda.
Ed è questo quello che la marca tedesca vuole nei suoi nuovi guanti, tecnologie di ultimo livello ma con uno studio al passato e alla storia di guanti da portiere Reusch. Le prime immagini di una freccia in un guanto da calcio della marca tedesca risalgono ai mondiali del 2002 dove molti portieri portarono quel modello, e da quel momento quel modello in particolare passò alla storia dei guanti. Successivamente vedemmo più la mitica freccia Reusch fino a pochi anni fa, quando il portiere e attuale capitano dell’Inter scese in campo con un nuovo modello della marca tedesca dove vedevamo come protagonista una freccia bianca e nera.
Iniziamo parlando del dorso , e come l’altro guanto Reusch Pure Contact III, mantiene una filosofia molto simile a quella di Reusch Arrow, costruito in un tessuto in neoprene, chiamato dai tedeschi come Free Flex. Grazie a ciò la mano può muoversi nel modo più naturale e libero possibile. Uno dei dettagli da evidenziare è nel suo cinturino, progettato in una forma asimmetrica, anch'esso coperto sotto il palmo da una sezione di lattice di maggiore resistenza che funge da palmo allungato e, allo stesso tempo, da un'alta area di abrasione tipica del contatto del portiere con l'erba.
Passiamo al palmo della mano, e quindi il lattice, costruito in G3 modello successivo al G2 che ormai è stato superato dal nuovo lattice tedesco, elaborato per prestazioni di alto livello e per campi morbidi in erba naturale.
Ovviamente è costruito in un taglio negativo in quanto è quello che mantiene l’idea di guanto leggero e che si adatti alla mano come una seconda pelle.
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